Panopticon

Jenni Fagan - Isbn 2014

L’espressione “sbalorditivo romanzo d’esordio” è riduttiva. Ogni pagina brilla della sinistra e spumeggiante magia del talento.

Irvine Welsh

WHO: Barbara

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Anais Hendricks ha quindici anni ed è stata sballottata da un istituto all’altro fin dalla nascita. L’unica figura materna che ha conosciuto è Teresa, una prostituta assassinata da un cliente quando lei era ancora una bambina. Si sente così priva di radici che è ossessionata dal dubbio di non appartenere alla specie umana, e di essere un esperimento creato in laboratorio. Accusata di aggressione ai danni di un’agente di polizia finita in coma, viene condotta al Panopticon, una struttura a metà tra una casa famiglia e un riformatorio in mezzo ai campi che circondano Edimburgo. Anais, che la notte della colluttazione era strafatta di pasticche, non ricorda nulla, ma la polizia è impaziente di condannarla e sbatterla in carcere. Al Panopticon fa amicizia con altri ragazzi disastrati come lei, tanto che Isla, Tash, Shortie e Angus – un operatore di sostegno stranamente in gamba – diventano la sua nuova, sballata famiglia.

Con voce feroce, brillante, dolorosamente letteraria, Jenni Fagan racconta la storia di una ragazza interrotta che sfida le aspettative della società nei confronti degli adolescenti come lei, quelli senza speranza. Il libro diventerà un film per la casa di produzione Sixteen Films di Ken Loach.

Alla ricerca di Fatima

Ghada Karmi – Atmosphere Libri 2013

L’eccezionale memoir di Ghada Karmi è davvero fuori dal comune. È la storia (straordinariamente ben scritta) di una donna palestinese consapevole e lucidissima. È un racconto di esilio e sradicamento (…) ricco di dettagli e umanità.

Edward W. Said

WHO: Barbara

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Ghada Karmi, medico palestinese, trascorre l’infanzia in un sobborgo benestante di Gerusalemme. Quando la famiglia è costretta a fuggire in Inghilterra a causa delle crescenti violenze degli ebrei nei confronti della popolazione araba, Ghada deve imparare a convivere con la perdita del paese in cui è nata, sostituito da Israele. La scelta di privilegiare l’identità inglese è naturale e all’inizio risolutiva. Quando sceglie di sposare un inglese, Ghada è costretta a difendere il suo matrimonio agli occhi della famiglia tradizionalista, difendendo allo stesso tempo la fittizia identità inglese che ha attribuito a se stessa. Ben presto le contraddizioni di una tale decisione esplodono in tutta la loro violenza: durante la guerra dei Sei giorni Ghada farà i conti con l’indifferenza, o addirittura l’ostilità, di tutti quelli che credeva vicini. Convinta di dover cercare se stessa scavando nel passato, si getta anima e corpo nell’impegno politico: negli anni Settanta inizia a lottare per far sentire la voce dimenticata degli esuli palestinesi, si reca nei campi profughi dove lavora come medico, e alla fine torna addirittura a vivere in Siria. Incapace di sentirsi “a casa” ovunque provi a farlo, Ghada decide alla fine di visitare i luoghi della sua infanzia. Solo dopo questo viaggio capirà che non esiste per lei un posto in cui fermarsi: non sarà mai un’inglese, non potrà mai tornare in Palestina, e non appartiene per intero nemmeno al mondo arabo.

 Il cielo color melograno

Louise Soraya Black – 66thand2nd 2012

 Laica e libera, Layla è un personaggio emblematico: costretta per non perdere se stessa a scegliere la solitudine al posto della menzogna.

 

Lara Crinò

D di Repubblica

WHO: Barbara

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Iran, fine millennio. La ventiquattrenne Layla sogna di andare a vivere a Londra dalla cugina, proprietaria di una pasticceria specializzata in prelibatezze persiane. La sua Teheran è schiacciata dal pugno di ferro degli ayatollah: poche sono le opportunità concesse alle donne, costrette a indossare il velo nei luoghi pubblici e a obbedire alla famiglia nella vita privata. Ma Layla, indipendente e istruita, rifiuta di sottomettersi alla morale dominante come alle continue proposte di matrimoni combinati organizzati dalla madre. E un giorno conosce Keyvan, pittore misterioso, con il quale intreccia una relazione clandestina che viola tutte le regole della loro società. Ma alla morte improvvisa dello zio, un giornalista dissidente, antichi segreti e nuove, sconcertanti rivelazioni fanno vacillare in Layla le certezze più radicate. Con una struttura narrativa a flashback, l’esordiente Louise Soraya Black ripercorre trent’anni di storia dell’Iran, offrendo un ritratto garbato dei legami familiari e delle tensioni sociali di un paese pieno di ricchezza e contraddizioni.

La biblioteca degli incubi

D.J. MacHale – Newton Compton 2011

 Una scrittura piena di ritmo e suspense, che ricorda Stephen King.

 

Booklist

WHO: Barbara

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Marshall Seaver ha sedici anni, ed è una preda. Macabre apparizioni lo perseguitano, voci inquietanti lo tormentano e lo costringono ad affrontare l’oscura verità: a dargli la caccia è qualcosa di soprannaturale. È lo Scavatombe, un personaggio dei suoi disegni che sembra essersi improvvisamente materializzato. Eppure l’estate sembrava tranquilla, finché il suo amico Cooper è scomparso nel nulla, senza lasciare traccia. Tutti pensano che sia scappato e che tornerà presto, ma Marshall sa che è solo l’inizio di un incubo a occhi aperti, popolato da mostri semi-umani, fantasmi e morti viventi. Sparizioni, omicidi, sinistre visioni che conducono alla follia: c’è un filo rosso di paura che lega tutto questo a Marshall e allo Scavatombe. Con l’aiuto della sorella di Cooper, l’unica persona a cui riesce a raccontare ciò che sta accadendo, Marshall dovrà guardare negli occhi l’orrore, e sconfiggerlo.

L’amore è una repubblica

Carol Shields – Voland 2011

Un romanzo sull’amore intelligente e allo stesso tempo profondamente romantico, come non ce ne sono troppi in giro. La voce sapiente, calda e spiritosa di Carol Shields ci manca ancora molto.

 

Nick Hornby

WHO: Barbara

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Una vera storia d’amore sullo sfondo della città canadese di Winnipeg. Due protagonisti insoliti e complessi come ciascuno di noi: Fay, trentacinquenne studiosa di tradizioni popolari con la passione per le sirene, all’apparenza incapace di avere una relazione stabile; Tom, famoso conduttore di un programma radiofonico, 40 anni e già tre matrimoni falliti alle spalle. Solo Carol Shields poteva descrivere con ironia e delicatezza quest’uomo e questa donna che si innamorano follemente, spingendosi anche in territori più pericolosi, dove entrano in gioco la singolarità del desiderio, la forza e la fragilità dei legami affettivi, la libertà di scelta degli amanti alle prese con il loro amore, con la famiglia e la società. Il risultato è un romanzo emozionante e pieno di fascino.

Diari di pietra

Carol Shields – Voland 2009

Dopo l’affermazione presso il nostro pubblico di Margaret Atwood e Alice Munro, dal Canada comincia a imporsi anche un’altra voce di talento, quella della statunitense Carol Shields. 

 

Caterina Ricciardi

il manifesto

WHO: Barbara

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Nata nel 1905 in una sperduta località del Manitoba canadese, Daisy Goodwill muore ultraottantenne in una casa di riposo in Florida. Nel mezzo una vita apparentemente banale, una vita come tante: un marito, tre figli, un lavoro. Ma chi è davvero Daisy Goodwill? A un tempo forte e fragile, appassionata e disincantata, ne spiamo pensieri e inquietudini attraverso il rapporto con il padre, la corrispondenza con le amiche, la testimonianza dei figli, i diari, la quotidianità a prima vista insignificante.
Un indimenticabile ritratto di donna, ma soprattutto un’ironica riflessione sulle mutevoli e ricchissime sfumature di ogni destino, sull’inafferrabilità di ogni vita umana. Con questo romanzo la Shields ha vinto, nel 1995, il Pulitzer per la letteratura, oltre al Governor General’s Literary Award, il più prestigioso premio letterario canadese.

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